I DUE ALTARI alle estremità del transetto, formati da Altare della Conversione di San Paolo, di Vincenzo Camuccini (inizio XIX sec.) e dall’Altare dell’Assunzione della Vergine, Mosaico dello Studio Vaticano che riproduce la pittura di G. Romano, su disegno di Raffaello (Museo Vaticano).
Il PORTICO GREGORIANO di L. Poletti, 18311846, porta il nome di Gregorio XVI, che continuò i lavori di Leone XII posteriori all’incendio del 1823, e che consacrò l’Altare della Confessione nel 1840. Le dodici colonne di marmo greco dell’Attica furono recuperate dalla navata dell’antica Basilica. Su quella della seconda fila, a des., si vede la dedica di Papa Siricio, vescovo di Roma, che consacrò la grande Basilica teodosiana il 18 novembre 390.
La CAPPELLA DI SANTO STEFANO costruita nel XIX sec. da L. Poletti, è dedicata al primo martire, discepolo di Gesù, lapidato a Gerusalemme. Paolo era fra i persecutori: «I testimoni avevano deposto i loro abiti ai piedi d’un giovane, di nome Saul [nome ebreo di Paolo]… che approvava l’uccisione» (Atti 7,58; 8,1). Discorso di Stefano davanti al Sinedrio, di F. Coghetti.
La CAPPELLA DI SAN BENEDETTO dedicata al Padre del monachesimo occidentale, è di L. Poletti (XIX sec.).
La CAPPELLA DI SAN LORENZO è stata ricostruita per il giubileo del 1625 da Carlo Maderno (15561629), l’architetto che terminò la basilica di San Pietro. Dell’antica decorazione di Lanfranco (XVII sec.) rimangono tre episodi biblici: La pioggia di quaglie (a sin.); La caduta della manna e La venerazione del serpente di bronzo (ora nella Pinacoteca). Le altre opere, legate a temi eucaristici, sono copie fatte da G. Grezzi nel XIX sec.: L’ultima Cena, La vedova di Sarepta che porta il pane ad Elia…
La CAPPELLA DEL SS.MO SACRAMENTO costruita in occasione del giubileo del 1725. Crocifisso in legno policromo (fine del XIII sec.), davanti al quale venne a pregare, nel 1350, Brigida di Svezia. Madre di famiglia e mistica, nelle sue visioni ricevette la missione di far ritornare a Roma il Papa che stava in Avignone. Scrisse Quindici Orazioni, fondò un doppio Ordine maschile e femminile. Fu proclamata santa nel XIV sec. e co-Patrona dell’Europa da Papa Giovanni Paolo II. La sua statua è opera di Stefano Maderno (inizio XVII sec.).
L’icona della Theotokos Hodighitria – la Madre di Dio che indica la via – , in mosaico (XIII sec.). Davanti ad essa, il 22 aprile 1541, Ignazio di Loyola ed i suoi compagni hanno emesso i loro primi voti, dopo aver appena fondato la Compagnia di Gesù (Gesuiti), dedicata all’evangelizzazione dei popoli. La Statua reliquario di San Paolo, in legno (XIV sec.). Nonostante sia stata molto danneggiata dall’incendio, i fedeli romani hanno voluto conservarla, poiché vedevano in essa un “ritratto” dell’Apostolo.
La GRANDE ACQUASANTIERA all’ingresso della Cappella di San Benedetto, è opera di Pietro Galli (metà del XIX sec.): il demonio tenta il bambino che si salva toccando con la mano l’acqua benedetta.